Comitato per la Lotta Contro la Fame nel Mondo di Forlì


La nostra

Annalena

è morta colpita vilmente mentre, stanca, tornava nella sua modesta casa dopo la lunga giornata di lavoro all'ospedale.
Un gesto premeditato, un'esecuzione feroce.
Perché lo hanno fatto? I motivi possono essere tanti.
Nei 35 anni di dedizione alla causa dei poveri, Annalena si è prodigata per sfamare, guarire, istruire i suoi "brandelli di umanità ferita" e con uguale passione si è battuta perché uomini e donne, offesi nella loro dignità, maturassero nella consapevolezza dei loro diritti civili e morali.
Questo non le ha risparmiato minacce, calunnie, aggressioni a cui ha reagito con grande serenità nella consapevolezza che "la morte è come la vita".

Noi suoi amici, siamo rimasti sconvolti, ma mentre scorrono i giorni e le ore, ci rendiamo conto che lei è e sarà sempre viva per il dono che ci ha fatto della sua fede, dei suoi ideali, dei suoi sogni realizzati, della sua vita ardente, del suo stimolante esempio di generosità e di passione.

Più volte l'avevamo sentita esprimere il desiderio di rimanere sulla breccia fino alla morte. Ora ci è dolce pensarla nella gioia e immaginarla nella pace del deserto, terra della sua prima missione,, mentre continua a curare "in ginocchio" i suoi poveri, icona del suo amore cristiano.

Forlì, 8.10.2003


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