Comitato per la Lotta Contro la Fame nel Mondo di Forlì

Annalena - pag.9

In senso molto più lato, il dialogo con le altre religioni è questo. E' condivisione. Non c'è bisogno quasi di parole. Il dialogo è vita vissuta, meglio, almeno io lo vivo così, senza parole.
Dicevo che la tubercolosi è flagello nel mondo somalo.
Pensate che a Borama, un centro con cinquantamila persone, noi abbiamo diagnosticato e trattato millecinquecento malati all'anno, quasi il 100% con sputo positivo soprattutto i primi anni. Ora abbiamo il problema dell'AIDS. Sono solo tre anni che vediamo malati con TBC e HIV, ma il problema sta dilagando.
Eravamo scesi a ottocento malati l'anno scorso, ma la presenza di HIV sta facendo risalire paurosamente la china. In un paese come la Somalia in cui la tubercolosi è endemica, la prima infezione opportunistica che gli ammalati di HIV sviluppano è la tubercolosi. Noi lavoriamo intensamente perché la popolazione divenga consapevole del problema e lotti dentro e fuori di sé perché i comportamenti vengano cambiati e la diffusione dell'HIV arginata.
Cominciai cinque anni fa con trenta posti letto e un numero sempre maggiore di capanne per gli ammalati gravi che non potevano trovare un letto in reparto, fino ad averne più di duecento. Oggi ho duecento posti letto, otto reparti nuovi che l'UNHCR ha costruito per la nostra gente, un laboratorio costruito da UNDP e ancora quasi cento capanne per gli ammalati che non trovano luogo in cui essere accolti nel villaggio; alcuni vengono da lontano, dall'Etiopia, da Djibouti, da altre parti del paese, altri vengono respinti dalle famiglie a causa dello stigma legato alla malattia.
La tubercolosi è parte della gente, della sua storia, della sua lotta per l'esistenza.
foto di Annalena in ospedale

Eppure la tubercolosi è stigma e maledizione: segno di una punizione mandata da DIO per un peccato commesso, aperto o nascosto.
A Borama continua la lotta ogni giorno per la liberazione dall'ignoranza, dallo stigma, dalla schiavitù ai pregiudizi. A tutt'oggi, noi siamo testimoni di gente che sceglie di non essere diagnosticata, curata e guarita, e che dunque sceglie di morire PUR di non dovere ammettere in pubblico di essere affetta dalla Tubercolosi. La lotta viene portata avanti dallo staff prima di tutto a livello personale.

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